Antonio Oberti

20
Febbraio
2022

Tante volte il cielo sereno è diventato nuvoloso e piovoso. L’evidenza dell’impianto e la fermezza del segno non l’hanno più soddisfatto. Il processo di chiarificazione è giunto così, a poco a poco, a rendere impalpabile la sua vena pittorica. Ed è appunto in questi ultimi dipinti che l’artista ha sempre qualcosa di nuovo da offrire al visitatore e il termine “evocazione” diventa quello più consono ad esprimere dinamicamente l’intensità, e a volte la leggerezza del segno policromatico. Il gesto, dunque, evidenzia la volontà creatrice ed impulsiva che, dilatandosi a poco a poco, si trasforma in una romantica testimonianza di fede verso lka natura. Fiori, cespugli, alberi, marine e paesaggi: riflessione e pensiero si trasformano in straordinarie cadenze gestuali che riempiono tutta la superficie della tela, rivelano le aspirazioni di un pittore sincero che sa ancora “scoprire“ qualcosa di personale e concretare le sue intuizioni sublimandole all’insegna del ricordo.
Sensibile e maturo, Sandro Carloni piega la tecnica e i materiali al servizio del suo pensiero. Perciò ritroviamo nei suoi soggetti, così luminosi e turgidi e ricchi di tonalità e di accenti cromatici, un ideale di introspettiva bellezza, soprattutto un impressionismo modernamente intenso che si nutre di ritmi ed armonie raffinate, di fronte sempre in trasformazione e di improvvisi bagliori trasferiti sul piano della fantasia. Un filo conduttore vigile e sensitivo, dunque, che sa sempre far risuonare note nuove senza che i suoi sogni naturalistici impediscano allo splendore e densità dei colori di espandersi e di caleidoscopicamente affiorare.

Da: “Arte Italiana per il mondo”